Dopo la ripresa delle attività del nostro Osservatorio (a seguito di una “pausa” determinata dal difficile e complicato 2020 che tutti abbiamo vissuto) gli esperti di Mil€x hanno iniziato una rivalutaizone della metodologia di calcolo delle spese militari italiane. Per tale motivo si rimanda alla metà di febbraio una analisi completa e definitiva dei fondi pubblici messi a disposizione della Difesa e degli armamenti per l’anno appena iniziato, anche con stime di livello pluriennale.

Infatti senza un nuovo metodo di calcolo (con il quale si andranno anche a rivalutare le stime per gli anni precedenti) e i dati certi derivanti dalle scelte operate nella Legge di Bilancio è complicato poter stimare una cifra complessiva. Ciò nonostante si riportano qui sotto alcune valutazioni prodotte per la Campagna Sbilanciamoci e realizzate nel periodo del dibattito parlamentare per il Bilancio 2021.


 

Negli ultimi anni Sbilanciamoci e le organizzazioni della società civile – appoggiandosi anche al lavoro di analisi dell’Osservatorio Mil€x – hanno sottolineato a partire da fonti ufficiali la continua crescita delle spese militari, una situazione però sempre “smentita” dagli ambienti vicini alla Difesa e all’industria militare. Per il 2021 il trend non cambia, ma sarà difficile (se non impossibile) che qualcuno possa ignorare il deciso aumento della spesa militare a meno di ignorare i dati ufficiali sia dei bilanci dello Stato, sia della documentazione di Ministero della Difesa dedicata al proprio budget.
L’aumento che si evince dalla bozza della Legge di Bilancio per l’anno 2021 è netto e rilevante, a partire dal bilancio proprio del Ministero della Difesa (1) che registra una crescita di circa 1,6 miliardi di euro passando da 22,94 miliardi a 24,54 miliardi. Per la maggior parte ciò è figlio di decisioni prese in passato: infatti già il bilancio a legislazione vigente prevedeva per in Ministero della Difesa in automatico (indipendentemente da nuove proposte governative e dalla discussione parlamentare in corso) un totale complessivo di 23,97 miliardi. Nella proposta poi valutata da Commissioni e Parlamento vi è poi un ulteriore aumento di 571 milioni di euro, 450 milioni dei quali derivanti da rifinanziamenti o nuovi “investimenti per il Ministero della Difesa” (in particolare sistemi d’arma) (2).
Complessivamente i già citati 1,6 miliardi in più corrispondono a un aumento di 381 milioni di euro per spese correnti e ben 1.219 milioni di euro per spese in conto capitale. Ciò significa che sono soprattutto gli investimenti a incidere in termini di allargamento delle risorse a disposizione per la Difesa e le spese militari.

Come da sempre sottolineiamo, questa somma è solo il punto di partenza per valutare la spesa militare italiana complessiva, che deve registrare in più cifre iscritte presso altri ministeri (principalmente il fondo per le Missioni militari all’estero che viene istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e i fondi che il Ministero per lo Sviluppo Economico mette a disposizione per acquisizione e sviluppo di sistemi d’arma) e deve invece vedere sottratta per coerenza di destinazione e tipologia di utilizzo soprattutto una fetta del bilancio dell’Arma dei Carabinieri (per lo specifico ruolo che gioca tale struttura, in particolare la parte forestale). La metodologia dell’Osservatorio Mil€x sulla spesa militare, seguita da Sbilanciamoci negli ultimi anni, prevede inoltre altre considerazioni (quota parte costo basi USA, ammortamenti mutui su spesa armamenti MISE, impatto delle pensioni militari) che permettono una valutazione grezza della spesa militare complessiva per il 2021 di circa 28 miliardi di euro. A riguardo di questa cifra va sottolineato come la metodologia sopra citata è in fase di revisione e miglioramento per cui è importante considerarla solamente come indicativa.

Ma anche tralasciando l’aspetto della spesa militare complessiva non facile da valutare per il 2021 è evidente che se l’aumento a bilancio è soprattutto legato a nuovi investimenti in sistemi d’arma lo stesso aumento verrà registrato e confermato qualunque sia ad esempio la quota parte dei fondi per i Carabinieri che si voglia inserire nella spesa militare propria (ed anzi avrà un impatto percentuale maggiore al decrescere di tale attribuzione). Per cui l’aumento rilevante e robusto per l’anno che verrà è confermato ed indubitabile e vista la sua specifica natura appena sottolineata è importante valutare principalmente quello che sarà l’investimento puro e specifico legato a nuovi sistemi d’arma.

Già secondo il Documento Programmatico Pluriennale del Ministero della Difesa per il 2020, pubblicato con grave ritardo solo poche settimane fa e che specifica in maniera dettagliata l’allocazione delle risorse complessive sui vari progetti, considerava previsionalmente (a legislazione vigente) una somma complessiva esplicitata per nuove armi di 5,92 miliardi. Tutto questo senza considerare spese accessorie però certamente indirizzate all’acquisto di armi come gli importi destinati a pagare interessi sui mutui accesi dallo Stato per conferire in anticipo alle aziende le cifre stanziate per specifici progetti d’arma pluriennale. Per il 2021 si tratterebbe di circa 185 milioni di euro portando dunque già secondo il DPP una previsione complessiva di fondi per investimenti in sistemi d’armamento supera per il prossimo anno i 6 miliardi di euro.
La stima è confermata dai dati, certamente più scarni in termini di dettaglio rispetto al DPP, presenti nelle Tabelle allegate al ddl di bilancio: i capitoli specificamente legati all’investimento troviamo poco oltre i 4 miliardi di euro allocati sul Bilancio del Ministero della Difesa (3) e circa 2,8 miliardi in quello del Ministero per lo Sviluppo Economico (4), a cui vanno aggiunti i 185 milioni per gli interessi sui mutui di cui abbiamo parlato in precedenza. Ciò porterebbe dunque ad un totale di ben 6,9 miliardi che probabilmente è una sovrastima ma sul quale non possiamo fare alcuna valutazione di dettaglio ulteriore proprio perché mancano tutte quelle informazioni invece presenti nel Documento Programmatico Pluriennale. Ma anche se non è possibile forse considerare tutti i 6,9 miliardi come investimenti destinati a nuovi armamenti riteniamo di poter affermare con valutazione lecita e realistica che comunque saranno almeno 6 i miliardi complessivi dedicati a questo scopo sul bilancio dello Stato per il 2021.

 

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NOTE

(1) Ddl di Bilancio 2021-2023 – AC 2790 Dati ed elaborazioni derivanti dal Tomo III Tabella 12 “Stato di previsione del Ministero della Difesa”

(2) “Allegato conoscitivo” al ddl di Bilancio 2021-2023 – AC 2790 pagina 524 del Tomo I

(3) Azione “Ammodernamento, rinnovamento e sostegno della capacità dello Strumento Militare” nel programma 5.6 “Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari” – AC 2790 pagina 679 del Tomo III

(4) Azione “Interventi per l’innovazione del sistema produttivo del settore dell’aerospazio, della sicurezza e della difesa” nel programma 11.5 “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d’impresa e movimento cooperativo” – AC 2790 pagina 233 del Tomo III. Va notato che in questa nostra valutazione di fondi vengono al momento esclusi (causa necessità di acquisire maggiori dettagli a riguardo) i circa 650 milioni di euro destinati all’Azione “Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell’industria aeronautica” che molto probabilmente andranno ad interessare anche progetti di natura militare